Festa del Sacro Cuore a Regina Pacis: «un cuore che si lascia trafiggere per amore»

«Com’è il cuore di Gesù?»: si rivolge ai ragazzini, il vescovo Domenico, nell’omelia della Messa solenne celebrata a Regina Pacis il giorno del Sacro Cuore. E alle risposte “canoniche” («sacro», «pieno d’amore», «un cuore grande») che arrivano dai primi banchi, invita a porre l’attenzione al brano dell’evangelista Giovanni appena proclamato, alla scena del Golgota e a quel costato di Gesù crocifisso trafitto dalla lancia del soldato. «Un cuore trafitto, un cuore che si lascia trafiggere per amore, per riversare su di noi tutto questo amore», è la sottolineatura che monsignor Pompili vuole proporre all’assemblea radunata nella chiesa di piazza Matteocci per quello che è un appuntamento vissuto con particolare solennità nella tradizione parrocchiale, sin dai tempi del fondatore monsignor Bragoni e delle prime “zelatrici” dell’Apostolato della Preghiera, gruppo sempre attivo in parrocchia.

Nel calendario della vita pastorale di Regina Pacis la solennità del Sacro Cuore i costituisce anche la chiusura dell’anno catechistico per i percorsi formativi. Così sono radunati i fanciulli dei gruppi del catechismo e dell’Acr, con i loro educatori e catechisti, che dopo il pomeriggio di gioco e di fraternità si radunano in chiesa assieme al resto dell’assemblea per la Messa solenne, riccamente animata dal coro parrocchiale, in cui culmina il programma della festa, anche quest’anno preceduta dal triduo di preparazione concluso, alla vigilia, con la Messa celebrata dal “parrocchiano” monsignor Lorenzo Chiarinelli al termine della quale, prima del momento di adorazione eucaristica, le appartenenti all’Apostolato della Preghiera hanno rinnovato il loro impegno di consacrazione.

Parlando direttamente ai piccoli ma per rivolgersi soprattutto ai grandi, il vescovo Pompili richiama dunque il modello di un amore che si lascia “trafiggere”, che si dona senza risparmio, invitando a riflettere «se nella comunità parrocchiale si vive davvero questo amore, se si è capaci di donare e di condividere, se davvero si è uniti in comunione fraterna». E nella preghiera dei fedeli si alternano le voci in rappresentanza di catechisti, ragazzi, Apostolato della Preghiera, operatori Caritas e genitori a chiedere la grazia di un cuore davvero dilatato nell’amore.

Terminata la celebrazione eucaristica, il momento specificamente dedicato ai più piccoli: la benedizione dei bambini, con due di loro che rivolgono la preghiera al Sacro Cuore prima dell’omaggio floreale alla statua che lo raffigura e dopo che don Domenico, affiancato dal parroco don Ferdinando, dal vice parroco don Cristoforo e dal diacono Giuseppe, ha asperso con l’acqua benedetta i piccoli e i piccolissimi anche quest’anno intervenuti: i “cucciolotti” del “salotto di zia Marilena”, la benemerita attività di aiuto alle neo mamme per l’allattamento che è ospitata nei locali parrocchiali. Anche per loro la benedizione da parte del vescovo e il grazie a Marilena per questa meritoria opera che, in collaborazione con le stesse famiglie utenti del servizio, con tanta gioia e buona volontà continua a portare avanti.